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TURANDOT (Skafajinskaia, Armiliato, Dessì, Giuseppini – Dir Carella Reg Espert) Barcelona 31-7-2009


Teatro del Gran Liceu di Barcelona, 31/7/2009

Giacomo Puccini
TURANDOT

Turandot (Soprano): Anna Shafajinskaia
Calaf (Tenor): Fabio Armiliato
Liu (Soprano): Daniela Dessi
Ping, Canciller (Barítono): Gabriel Bermùndez
Pang (tenor): Eduardo Santamaria
Pong (tenor): Vicente Esteve Madrid
Timur (Basso): Giorgio Giuseppini
Altoum (tenor): Josep Ruiz

Orchestra e Coro del Teatro del Gran Liceu di Barcelona

Dirección musical: Giuliano Carella

Dirección de escena: Nuria Espert
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O divina bellezza! O sogno! O meraviglia!

Una vera e propria festa della Musica quella che si è consumata lo scorso venerdì al Gran Teatre del Liceu di Barcellona.
Come ultima recita della stagione, in una sala gremita in ogni ordine di posto, è andata in scena Turandot, capolavoro estremo di Giacomo Puccini. Volendo puntare all’eccellenza per donarci una serata di gala, le dirigenze del Teatro si sono rese artefici del ritorno di Daniela Dessì a vestire i panni di Liù. Un evento nell’evento, visto che la sua precedente performance nel ruolo risale al luglio 1996 (Macerata). Noi allora non c’eravamo, ma oggi sì. E ne siamo stati letteralmente rapiti. Una Liù pienamente (e finalmente…) lirica, che inebria per la pastosità della voce e commuove per la spontanea vena malinconica del timbro. Il fraseggio è come al solito magistrale per colori e sfumature e la salita agli acuti sicura e sempre timbrata (sentire il Si bemolle finale di “Signore ascolta…”). Nel secondo atto la catarsi diventa totale, giungendo ad un “Tu che di gel sei cinta” di bruciante drammaticità, ma sempre lontano da truci effettacci veristi. Un altro bersaglio totalmente centrato insomma, da accostare ai “must” della bella Daniela (Tosca, Adriana, Cio-Cio-San…) e da rivedere il prima possibile, magari nei prossimi appuntamenti di Monte-Carlo e Siviglia.
Al suo fianco un’altra creazione da dieci e lode: il Calaf di Fabio Armiliato. La voce rotonda e squillante arriva senz’ombra di fatica ad acuti spavaldemente squillanti, tanto in linea con l’impavido protagonista pronto a morire per una sconosciuta. Una delle prove pucciniane più ardue per il tenore, e Fabio la risolve splendidamente. Il “Nessun dorma” può essere veramente il manifesto di questo Calaf (e non a caso è il titolo scelto per il cd appena pubblicato, che racchiude tutte le pagine per tenore scritte dal Genio lucchese) così morbido e partecipe, senza sminuire però l’eroicità necessaria al temibile Si finale. Un trionfo, confermato dall’esplosione di applausi e “bravo!” che ha quasi costretto il Direttore a fermare l’esecuzione….
Era lo spettacolo creato per inaugurare, il 7 ottobre 1999, il nuovo Liceu ricostruito dopo l’incendio; ed ora, dieci anni dopo, viene fatto rivivere, complici i nostri Daniela e Fabio, nel migliore dei modi possibile… Grazie!
FORUM INTERNET: Agosto 2009
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Fabio Armiliato, in ambo le serate ha ricevuto un’accoglienza non meno che trionfale, trasformato ormai com’è in uno dei più cari beniamini dell’esigente pubblico barcellonese, per altro comprendente la sera del 30 luglio melomani giunti da tutti i punti della Spagna, isole Canarie comprese! Ed è stata una bella festa in teatro. Fabio, insisto, ogni giorno canta meglio. La sua peculiare emissione, che presenta qualche diseguaglianza nel passaggio, per concedergli poi degli acuti al “fulmicotone”, come si diceva quando le macchine fotografiche non disponevano del Flash a lampadina, consente una sua personale individuabilità e certo non disturba. Oggi, in tempi di tenori preconfezionati e globalizzati, tutto ciò che si stacca dalla routine, dall’anonimato va apprezzato doppiamente. E Armiliato è interprete sensibile, cerca colori e li ottiene con un fraseggio sapiente, infuocato e veemente in questo caso, ma non privo di nuances, di mezze voci, di una morbidezza che si è apprezzata già nel “Non piangere Liu”, aria che con i nostalgici glissando in orchestra io preferisco di gran lunga alla più gettonata “Nessun dorma” dove, comunque e senza far caso al direttore che non ha voluto staccare la bacchetta, il pubblico è esploso in una salva di applausi e “Bravo”.

Andrea Merli – L’IMPICCIONE VIAGGIATORE: Agosto 2009
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Como Calaf el tenor genovés Fabio Armiliato exhibió una vez más sus generosos recursos como experimentado cantante de este repertorio. Su línea de canto es valiente, el fraseo genuinamente italiano y su credibilidad escénica completa. Mención aparte para un “Nessun Dorma” bordado por una voz que ha ganado armónicos en todo el arco sonoro, y que mantiene su habitual frescura, espontaneidad y amplitud de aliento en los agudos.
Edgar Villanueva – BONVIVART: Luglio 2009

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