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Fabio Armiliato’s MET DEBUT – G. Verdi: IL TROVATORE (Millo, Zajick, Cernov – Santi) 16/2/1993



METROPOLITAN OPERA HOUSE NY

Giuseppe Verdi: IL TROVATORE

Manrico FABIO ARMILIATO (MET debut)
Azucena DOLORA ZAJICK
Leonora APRILE MILLO
Di Luna VLADIMIR CERNOV

Direttore: NELLO SANTI
Regia: FABRIZIO MELANO

LA CRONACA DELLA SERATA (da “VOCE, VOCE Magazine”, NY)
Di Gregory St John

Il signor Fabio Armiliato era stato sulla strada per Costa Mesa Califomia per cantare Trovatore e poi intorno a Dallas quando il Met lo ha chiamato.
Manrico canta le sue prime battute del palcoscenico: l’effetto era da pelle d’oca e creava aspettative.
Quindi le nostre prime impressioni
di Fabio Armiliato erano entrely aural e OH!- che suono galleggiava per la casa! Ho abbracciato me stesso e mi son detto- noi pagheremmo tutti volentieri per ascoltare un suono così squisito.
Ho ragionato e ho pensato: sarà solitamente grasso…o deforme in qualche modo…
In altre parole: troppo bello per essere vero.
Immaginate il mio stupore quando Questo giovane, agile, estremamente attraente tenore italiano, con tanti capelli ricci scuri, apparve sul palcoscenico. Nel giro di pochi minuti, il pubblico il pubblico si rese subito conto che quella era una di “ QUELLE NOTTI”.
E durante la serata lui migliorava, persino.

Nel mio pezzo di anteprima della stagione, avevo lamentato il fatto che Aprile Milo non avesse nessun tenore con cui cantare la sua Leonora.
Non avevo considerato Fabio. Con un tale partner, lei è diventata ispirata, ed è stata superba.

Le paure dell’inizio mi hanno iniziato ad assalire: reggerà fino alla fine?
La sua voce era ancora forte, ma con così tante delusioni del passato, uno ormai si aspettava ancora la delusione dietro l’angolo… E invece No!
La sua “Di quella pira” ha letteralmente fatto venire giù il Teatro, con il suo fortissimo acuto finale che tuonava dal palco.

Ho menzionato la sua recitazione? Sincera, ardente e profondamente emozionante.

Nei giorni successivi, Aprile Millo non ha potuto parlare altro che del suo nuovo partner: della sua favolosa voce, del brivido che le ha dato di guardare in faccia e vedere l’emozione nei suoi occhi…
C’è qualche difetto in questo paragone? Nessuno: tranne il fatto che non è ancora in programma per apparire di nuovo al Met la prossima stagione!

E lui: era stordito dal suo successo? Sì, un po’.
Umile, Perplesso, un po’ sorpreso forse dall’attenzione e che il suo successo fosse arrivato così inaspettatamente.
Dietro al palcoscenico gli ho ricordato che era in buona compagnia: Placido Domingo aveva fatto il suo debutto sostituendo Franco Corelli all’ultimo momento. Porterà bene? Lui ha Sorriso e ha detto timidamente: “O sì, lo spero proprio.”
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IL SECOLO XIX – Genova, 21 febbraio 1993

Grande successo del tenore genovese Fabio Armiliato al Metropolitan di New York. Nel ruolo di Manrico, il protagonista de “Il Trovatore” verdiano, martedì scorso ha avuto tantissimi applausi a scena aperta.
Il pubblico gli ha dimostrato particolare calore dopo la romanza “Ah si, ben mio” e dopo la stretta che conclude il terzo atto, “Di quella pira”.
Alla fine Armiliato è stato accolto con una “standing ovation” (tutti in piedi) durata più di cinque minuti.
L’opera era diretta dal Maestro Nello Santi e del cast facevano parte: il soprano Aprile Millo (Leo-nora), Delora Zaijc (Azucena) e il baritono russo Vladimir Cernov (Il conte di Luna).

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