Il 5 agosto 1984 alle ore 21 iniziò la recita dell’opera Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, nel Teatro ricavato all’interno del prefabbricato della sala Congressi di Savignone. Cantavo il primo ruolo da protagonista della mia carriera accompagnato da tutti i miei colleghi dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova ma, soprattutto, davanti a tutti i miei colleghi del coro, che erano impegnati in quella straordinaria trasferta estiva e che mi sostennero con grande affetto.
Tutto nacque qualche giorno prima, alla fine della prova musicale in casa del tenore Ottavio Garaventa: io dovevo cantare la parte dell’Araldo, ma Ottavio chiese al pianista, il marstro Marzio Fullin, di fermarsi e chiese a me se avessi voglia di fargli ascoltare l’aria di Gabriele Adorno. In realtà, non vedevo l’ora che me lo chiedesse, ma non osavo sperare in così tanto.
Dopo aver ascoltato l’aria, Ottavio mi chiese anche di cantargli il duetto col soprano e poi il concertato…. Insomma: cantai tutta la parte. Ottavio sembrava davvero molto soddisfatto e ad un certo punto si alzò in piedi, mi guardò fisso negli occhi e mi disse: ”Senti una cosa, se dovessi fare due recite quest’anno qui a Savignone, te la sentiresti di cantarne una al mio posto?”
Lui si era alzato, ma io invece mi dovetti sedere di colpo!
Non lo dimenticherò mai.   
Facevo fatica a crederci, ma il mio era un sogno che stava davvero diventando realtà![Dal libro “UNA VITA IN CANTO (L’Alchimia della Voce)” – Edizioni De Ferrari